Martin Auer: La Strana Guerra, Racconti per una Cultura di Pace

   
 

Gli Strani Abitanti del Pianeta Hortus

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Tradotto da Giovanna Rampone

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La Bomba
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Sul pianeta Hortus vivevano il popolo delle Mele, il popolo delle Prugne, il popolo delle Pere, e il popolo dei Lamponi. Il popolo delle Mele si nutriva di salsa di mele, pasticcio di mele, marmellata di mele, e torta di mele. Il popolo delle Prugne si nutriva di salsa di prugne, pasticcio di prugne, marmellata di prugne e torta di prugne. E lo stesso accadeva per il popolo delle Pere e il popolo dei Lamponi.

Per un po' tutto andò per il meglio, ma un giorno il popolo delle Pere si sentì per così dire pieno fino agli occhi di marmellata di pere che non finiva mai. E uno del popolo delle Pere disse; "Sapete cosa vi dico? Dobbiamo diventare briganti!"

"Briganti? Ma cosa vuoi dire?"

"Semplice: stanotte, ci introdurremo furtivamente nel villaggio del popolo delle Prugne, e quando saranno tutti addormentati gli tenderemo un'imboscata e li suoneremo a dovere. Poi prenderemo tutte le prugne che potremo e fuggiremo. E finalmente potremo mangiare salsa di prugne, pasticcio di prugne, marmellata di prugne e torta di prugne."

"Bravo! Sarà divertente!"

E si raggiunsero furtivamente il villaggio del popolo delle Prugne, e quando tutti furono addormentati, piombarono sul villaggio, fecero irruzione nelle case, e le suonarono di santa ragione al popolo delle Prugne. Poi presero tutte le prugne che potevano portare e fuggirono.

Il popolo delle Prugne era spaventato a morte e triste. "Che cosa succede? Una cosa del genere non era mai accaduta."

"Che il popolo delle Pere sia diventato pazzo? Dobbiamo mandare da loro la Signora Picciolo!"

Dovete sapere che la vecchia Signora Picciolo sapeva fabbricare un unguento di nocciolo di prugna che poteva curare qualsiasi malattia, eccetto le gambe rotte.

Così la Signora Picciolo partì con il suo vaso pieno di unguento di nocciolo di prugna.

Ma alla sera era di ritorno "Non vogliono essere curati," disse. "Hanno minacciato di picchiarmi e mi hanno cacciato via."

"Che pasticcio! Che cosa faremo ora?"

"Se non vogliono essere curati allora non sono malati, sono soltanto cattivi. Dobbiamo punirli!"

"Sì, è proprio quello che faremo! Caleremo su di loro e prenderemo le loro pere. E' solo questione di giustizia!"

E tutti applaudivano gridando che era inevitabile, e soltanto la Signora Picciolo sembrava preoccupata e scuoteva la testa.

Così il popolo delle Prugne si mise sul sentiero di guerra, e quella notte sferrarono un attacco al popolo delle Pere e gliele suonarono di santa ragione. Poi presero tutte le pere che potevano portare e fuggirono.

"E cosa faremo se torneranno domani e ci attaccheranno di nuovo?" E tutti sembravano molto preoccupati, ma il giovane Signor Nòcciolo disse "Metteremo semplicemente delle guardie intorno al villaggio, con dei lunghi pali, e se verranno, gliele suoneremo."

 Così fecero, e quando, alcune notti dopo il popolo delle Pere tornò, si beccò una brutta batosta.

"Bene, Proprio come vi dicevo! Gliele abbiamo suonate! Non oseranno tenderci un altro agguato per un po'."

"Molto bene. Ma sapete cosa vi dico: montiamo la guardia tutte le notti da due settimane, e dormiamo di giorno. Nel frattempo, abbiamo dato fondo a tutta la nostra torta di prugne, e a tutta la marmellata di prugne, e non abbiamo avuto un attimo di tempo per cucinare o cuocere!"

"Allora tutti dovrebbero darvi qualcosa, ragazzi, visto che voi avete fatto la guardia per tutti!"

Così tutto il popolo delle Prugne diede qualcosa alle guardie, e il Signor Nocciolo ebbe più di tutti. "Perché io ho dovuto occuparmi di tutto! Tutta la responsabilità è mia!"

Ma dopo un po' di tempo alcune Prugne cominciarono a brontolare perché prima c'era abbastanza per tutti, ma ora che tutti i giovani facevano la guardia in vece di curarsi degli alberi di prugne di cucinare e cuocere, non c'era più abbastanza per tutti.

"Bene, " disse il Signor Nocciolo, "Di chi è la colpa se tutti i nostri giovani non possono lavorare, ma devono montare la guardia? Del popolo delle Pere! E il popolo delle pere deve pagare per questo!"

E marciò con i suoi uomini sul villaggio del popolo delle Pere per una nuova razzia. Ma anche il popolo delle Pere aveva messo delle guardie, e ci fu una terribile zuffa a metà strada tra i due villaggi, e il popolo delle Prugne non riuscì ad arrivare alle pere.

Allora il signor Nòcciolo disse, " Dobbiamo tessere delle reti e gettarle oltre le guardie del popolo delle Pere. Così potremo sconfiggerli e saccheggiare il villaggio!"

Così tutto il popolo delle Prugne s'impegnò a tessere le reti, e questa volta il raid ebbe successo. Il Signor Nòcciolo guidava con orgoglio le truppe sulla via del ritorno, e ciascuno dei giovani portava sulle spalle un sacco di pere. Anche il Signor Nòcciolo portava qualcosa: la responsabilità.

Il Signor Nocciolo ordinò a tutti di scaricare le pere in una grossa catasta nel centro del villaggio. Poi divise la catasta in tre cataste più piccole. "Così" disse, " una catasta sarà divisa tra tutti gli abitanti in modo che ci sia da mangiare per tutti. Una catasta sarà divisa tra i miei soldati perché hanno combattuto con tanto valore. E una catasta è per me per che mi sobbarco la responsabilità di tutto."

E tutti acclamarono con entusiasmo il Signor Nòcciolo battendogli con fiducia sulla spalla. Soltanto la vecchia Signora Picciolo sembrava preoccupata e scotendo la testa, disse, " e cosa accadrà se anche il popolo delle Pere tesserà delle reti?"

"Tutto previsto! Costruiremo un muro attorno al villaggio, così non potranno mai più tenderci imboscate."

E così il popolo delle Prugne ebbe da costruire un muro che circondava l'intero villaggio.

Ma il quelli del popolo delle Pere non intendevano sopportare la vergogna della sconfitta. E quando le guide riferirono che il popolo delle Prugne stava costruendo un muro attorno al suo villaggio, anche il popolo delle Pere costruì un muro attorno al suo. E tessero reti per catturare le guardie. E costruirono anche delle scale a pioli per scalare il muro del popolo delle Prugne. E una notte, con le loro scale a pioli, invasero il villaggio del popolo delle Prugne e li derubarono di tutto ciò che avevano.

"Adesso basta! Dobbiamo dare a queste pappamolle di pere una lezione da cui non si riprenderanno mai più." E il Signor Nocciolo ordinò al popolo delle Prugne di costruire una grossa torre con le ruote. Aveva intenzione di accostarla al muro del villaggio del popolo delle Pere, e lanciare palle di fuoco sulle case del popolo delle Pere. Ma, nel frattempo, il popolo delle Pere stava costruendo una grossa catapulta che aveva intenzione di usare per demolire il muro del villaggio del popolo delle Prugne.

E una notte, l'esercito del popolo delle Prugne si avvicinò furtivamente al villaggio del popolo delle Pere, e l'esercito del popolo delle Pere si avvicinò furtivamente al villaggio del popolo delle Prugne. E siccome era una notte scura e nebbiosa, gli eserciti sfilarono uno accanto all'altro senza accorgersene. Dopo che il popolo delle Prugne ebbe innalzato la sua torre davanti al muro del popolo delle Pere, il Signor Nocciolo si arrampicò fino sulla cima e tuonò, "Aprite i cancelli e arrendetevi, o daremo fuoco all'intero villaggio."

E visto che l'esercito del popolo delle Pere non era lì, i cittadini aprirono i cancelli e lasciarono entrare il popolo delle Prugne.

E dopo che il popolo delle Pere ebbe issato la catapulta sul muro del villaggio del popolo delle Prugne il loro capo scrisse su un foglio di carta: "Arrendetevi, o metteremo sotto tiro l'intero villaggio! E avvolse il foglio attorno ad una pietra che sparò di là dal muro. E anche il popolo delle Prugne aprì i cancelli e lasciò entrare il popolo delle Pere.

Ma al momento di saccheggiare i villaggi, entrambi gli eserciti trovarono ben poco. Soltanto pochi vasi di marmellata di mele o di marmellata di prugne, poche torte mezze secche, e qualche avanzo di pasticcio, ma anche questi erano belli che ammuffiti.

"Non c'è rimasto nulla, " dissero quelli del popolo delle Pere ai soldati delle Prugne. "Non abbiamo avuto tempo di cucinare o curare gli alberi. La guerra si è presa tutto il nostro tempo.

"Non abbiamo nulla, " dissero quelli del popolo delle Prugne ai soldati delle Pere. "non abbiamo avuto tempo di occuparci degli alberi o di cucinare torte. La guerra si è presa tutto il nostro tempo."

"Canaglie!" disse il comandante dei soldati del popolo delle Pere e prese la via del ritorno.

"Dannazione!" disse il Signor Nocciolo e guidò il suo esercito sulla via del ritorno.

Allo spuntar del giorno, entrambi gli eserciti s'incontrarono a metà strada tra i due villaggi, e siccome erano affamati, cominciarono a caricare le armi. Ma i due comandanti in campo non si intromisero. Entrambi si piazzarono su di una collinetta a meditare, scambiandosi occhiatacce.

Quando si accorsero che i due eserciti si azzuffavano ormai da un bel po', comandarono la ritirata e marciarono tutti verso casa.

Il giorno dopo il Signor Nocciolo chiamò a raccolta il popolo delle Prugne e disse, " Dobbiamo metterci subito al lavoro e cucinare in fretta e furia delle torte di prugne. Dobbiamo essere più veloci del nemico, così saremo pronti prima di loro per la prossima battaglia!"

Ma la Signora Picciolo disse, "Non possiamo perché non ci sono abbastanza prugne visto che nessuno si è preso cura degli alberi. Sono tutte marce al suolo. E non c'è neanche farina per le torte, e in ogni caso, non si può andare avanti così. Che senso ha rubare gli uni agli altri? Se vogliamo avere abbastanza da mangiare, noi tutti dovremo lavorare tutto il giorno; e così pure il popolo delle Pere. Il brigantaggio non fa crescere né prugne, né mele. Dobbiamo fare la pace col popolo delle Pere!"

E il popolo delle Prugne, che finalmente voleva ricominciare a prendersi cura degli alberi di Prugne e a cucinare di nuovo pasticci era d'accordo con lei.

Il Signor Nocciolo fu l'unico ad arrabbiarsi. Se non c'era più guerra, lui non poteva più comandare e sobbarcarsi tutta la responsabilità, e non ci sarebbe stato più niente di cui avrebbe potuto prendere la parte del leone.

Se ne andò al villaggio del popolo dei Lamponi e disse, "Statemi bene a sentire, Il popolo delle Pere non ha più nulla da mangiare. Hanno speso tutte le loro forze nella guerra e quindi correte il grosso rischio di essere le prossime vittime delle loro ruberie!"

Quelli del popolo dei Lamponi si grattavano la testa dicendo, "Non gli abbiamo fatto nulla!"

"Non importa, " diceva il Signor Nocciolo." Sono dei predoni e cercheranno il loro bottino ovunque possano trovarlo."

"E' terribile!" disse il popolo dei Lamponi "Cosa mai dovremmo fare? Noi non capiamo nulla di come fare la guerra."

"Ma noi sì" disse il Signor Nocciolo. " Ho un'idea: dateci qualche staio di lamponi- e noi vi proteggeremo dal popolo delle Pere."

"D'accordo" sospirarono quelli del popolo dei Lamponi. "Non abbiamo altra scelta!"

E così il Signor Nocciolo tornò al villaggio dal popolo delle Prugne e disse "Ci vorrà almeno un anno per il prossimo raccolto di prugne! Come pensate di vivere nel frattempo? Se faremo la pace, avremo fame per un anno intero! Ma se stringeremo alleanza col popolo dei Lamponi per combattere il popolo delle Pere, avremo subito dei lamponi."

" Certo, così è meglio, " gridarono i giovani che erano già abituati a combattere. "Siamo più bravi a combattere che a coltivare prugne."

Il resto del popolo delle Prugne si grattava la testa e diceva: "Avere fame per un anno intero! Chi lo sopporterebbe?" E anche loro concordarono con il Signor Nocciolo.

Soltanto la Signora Picciolo sembrava preoccupata e scrollava la testa.

Ma, nel frattempo, il comandante in capo del popolo delle Pere aveva stretto un'alleanza col popolo delle Mele. E così cominciò tutto daccapo: anche il popolo dei Lamponi e il popolo delle Mele si diedero da fare a costruire muri attorno ai loro villaggi, e a tessere reti, e a costruire catapulte e torri per gli assedi, e oltre tutto dovevano dare metà della loro frutta a chi li proteggeva. E alla fine dell'anno non c'era più niente da mangiare e niente da rubare sull'intero pianeta.

Allora la Signora Picciolo chiamò a raccolta tutte le donne del pianeta - era possibile perché c'erano solo quattro villaggi- e disse,

"Non possiamo andare avanti così: rubare e combattere non fa crescere prugne, lamponi, mele e pere. Qualcuno deve lavorare o non ci saranno neppure più bottini. E siccome c'è soltanto quanto basta da mangiare se tutti fanno il loro lavoro, non possiamo permetterci tutte queste ruberie! Non si possono mangiare reti, scale a pioli, catapulte muri e torri da assedio!"

"E' vero" dissero le donne.

"Allora dite ai vostri mariti che dovrebbero stringersi la mano e tornare subito ai frutteti, o moriremo tutti di fame!"

"D'accordo." Dissero le donne.

E così si stipulò un trattato, e gli uomini si strinsero la mano mormorando, " Scusate, non accadrà mai più." E così la pace tornò sul pianeta Hortus. E dopo due, forse tre anni, c'era di nuovo da mangiare per tutti, e la Signora Picciolo regalava vasi di marmellata di prugne agli altri villaggi, e le donne degli altri villaggi mandavano torta di mele e salsa di pere e pasticci di lamponi.

E visto che la pace perdurava, la gente aveva il tempo per riflettere un e inventare cose. Uno inventò delle pinze speciali da usare per raccogliere le mele senza arrampicarsi sugli alberi. E un altro selezionò una varietà di cespuglio di lamponi senza spine. E un altro inventò un attrezzo per disossare le prugne con facilità. E un altro ancora inventò uno speciale coltello per sbucciare le pere.

"Che meraviglia, " dicevano le donne, " ora tutti possono lavorare mezza giornata e c'è comunque abbastanza per tutti."

Ma un giorno il Signor Nocciolo si alzò e disse al popolo delle Prugne, "Non va per niente bene. La gente gironzola senza far niente per mezza giornata solo perché è più semplice lavorare col nuovo disossatore. Che cosa accadrebbe se quelli del popolo delle Pere decidessero di invaderci e ci obbligassero a lavorare per loro l'altra metà della giornata? Il popolo delle Pere ha inventato un nuovo attrezzo per sbucciare le pere e questo costituisce un gran pericolo; se non devono più lavorare tutto il giorno per mangiare, ora hanno il tempo di costruire nuove torri da assedio e catapulte! Non possiamo passare metà della giornata giocando e raccontandoci barzellette: grazie nostro nuovo disossatore di prugne abbiamo tutto il tempo di organizzare la nostra difesa. Invece di lavorare solo mezza giornata, sarebbe meglio se la metà di noi lavorasse tutto il giorno, e l'altra metà costruisse catapulte e si dedicasse a esercizi di addestramento. Ora possiamo permetterci di avere un esercito fisso. E' l'unico modo per proteggerci da un altro attacco del popolo delle Pere che un giorno ci renderà schiavi!"

E così sarebbe ricominciato tutto daccapo se.

. se la Signora Picciolo non si fosse alzata e, davanti a tutti, non avesse assestato un sonoro ceffone al Signor Nocciolo che sedette zitto e buono e non disse mai più una parola.


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