Due tizi se le stavano
dando di santa ragione. Uno era possente e l'altro era grasso. Uno era
pesante, l'altro era massiccio. Uno era forte, l'altro era rabbioso.
Quello forte ruppe il
naso al rabbioso e pensò: "Ha un naso come il mio".
Il rabbioso ruppe le
costole a quello forte e pensò: "Queste costole si rompono proprio come
le mie".
Quello forte cavò un
occhio all'altro e pensò: "Quest'occhio è tenero e delicato come
il mio".
Il rabbioso assestò un
calcio nello stomaco dell'avversario e pensò: "Questo stomaco è
morbido proprio come il mio."
Quello forte afferrò
per la gola il rabbioso e pensò: "Ha bisogno di respirare, proprio come
me."
Il rabbioso sferrò un
pugno al cuore di quello forte e pensò: "Il suo cuore batte proprio
come il mio." Quando entrambi caddero a terra, così esausti da non
potersi rialzare, pensarono: "Questo tipo è proprio come me". Ma
ormai non si poteva più tornare indietro.
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